UN PO' DI STORIA:
Il Forte Centrale, appartenente allo sbarramento del Colle Melogno, è facilmente raggiungibile.
Dall' uscita dell’ autostrada di Finale Ligure basta imboccare subito a destra dell’ incrocio,
la strada statale 490 e dopo tredici chilometri, si giunge al passo del Melogno sito a 1028 m. s.l.m.
La fortezza fu costruita in torno al 1885 con l’ intento di sbarrare e proteggere il passo da
eventuali forze armate nemiche che, passando dalla costa ligure, potessero poi risalire tramite
le Alpi e gli Appennini, per giungere in Piemonte e oltre.
La struttura è stata edificata a linea esterna poligonale; ed è salvaguardata da profondo fossato,
che ne circonda completamente il perimetro. La principale parte architettonica militari è costituita
dalla tagliata, che mediante due ponti levatoi, bloccavano il passaggio della rotabile sul valico e
all’ interno delle mura.
Oggi si possono ancora distinguere le due entrate principali, caratterizzate
da grandi portali di pietra chiara e sopra di queste le due cannoniere il pietra locale, grigia.
Lungo il primario accesso interno, si diramano altre entrate, sbarrate da inferiate e portoni di ferro.
Da qui si stendono gli accessi ai numerosi magazzini, ai locali uffici e i relativi luoghi originari,
di ricaricamento munizioni. Gli interni presentano intonaci e pavimentazioni originali in terracotta e
altri in listelli di legno.
Alcune scale laterali, costituite con ringhiere di ferro battuto e corrimano di legno, conducono sia al
piano superiore sia a quello sotterraneo. I piani alti oggi sono in pessime condizioni; le pavimentazioni
risultano a volte pericolanti. I sotterranei, composti di lunghi budelli, conducono alle riservette e
alle difese del fossato nonché alla galleria di scarpa, dove si potranno individuare le feritoie per
fucilieri e alcune caponiere.
I sotterranei oggi sono anche l’unico accesso praticabile per giungere alle postazioni in barbetta,
giacché il ponticello pedonale che univa la caserma alla collinetta esterna, sopra il fossato, oggi è
fuori uso è risulta pericolante.
Le quattro postazioni per cannoni di grosso calibro a cielo aperto, sono rivolti verso i bacini della
costa e ognuna separata dall’altra da muretti protettivi. Le basi erano alimentate dalle riservette
per le munizioni, interrate nel suolo sottostante.
Nella fortezza si possono scorgere ancora molti manufatti originali, come le balaustre, le pavimentazioni,
la fontana sita nell’ atrio centrale della fortezza ed alcuni elementi che costituivano l’ impianto elettrico originario dell’epoca.
Molto interessante è anche il sistema di riscaldamento utilizzato, realizzato tra l’intercapedine di alcune
stanze, mediante tubi si permetteva di diffondere il calore nella stanza.
Fonte: http://www.fortezzesavonesi.com/html/il_melogno.html
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