UN PO' DI STORIA : (fonte web
Comune di Napoli) Sorge
sull'isolotto di Megaride,
costituito da due scogli uniti tra di loro da un grande arcone. Su questo isolotto
sbarcarono i Cumani (di origine greco-euboica) a metà VII secolo a.C. per poi
fondare sul retrostante Monte Echia la città (o, quanto meno, un organizzato
centro abitato) di Partenope, di cui nel 1949 è stata scoperta la necropoli in
Via Nicotera 10, mentre si stavano scavando le fondazioni per la costruzione di
un edificio che ha sostituito un altro distrutto dai bombardamenti dell'ultima
guerra. Sull'isolotto e sul Monte Echia, nel I secolo
a.C., durante la dominazione romana, fu costruita la celebre villa di Lucio
Licinio Lucullo, che, probabilmente, si estendeva con giardini e fontane fino
all'attuale Piazza Municipio, come sembra dimostrare una struttura riportata
alla luce dai recenti scavi sotto Castelnuovo. Della ricordata villa rimangono i
rocchi delle colonne nella cosiddetta "Sala delle Colonne" che,
durante l'alto Medio Evo, fu adibita a refettorio di uno dei conventi che furono
costruiti sull'isolotto e i resti di un ninfeo sulla terrazza di Monte Echia. I
Normanni la ricostruirono nel XII secolo determinando insieme con Castelcapuano
due direttrici di sviluppo, di, comunicazioni e di commercio, una verso il mare
e l'altra verso l'entroterra. Dopo la costruzione di quest'ultimo, il Castel
dell'Ovo fu abitato solo saltuariamente. Durante il regno di Carlo I d'Angiò vi
furono trasferiti il tribunale della Camera regia e l'erario dello Stato. A
metà 400, per i danni subiti durante la guerra tra Carlo III e Giovanna I e per
quelli provocati dalla presenza di truppe mercenarie sotto la reggenza della
regina Margherita di Durazzo, vedova di Carlo III, furono necessari, da parte
degli Aragonesi, lavori di ristrutturazione e di trasformazione ed il castello
assunse la forma rappresentata nella Tavola Strozzi, dalla quale appare anche un
antemurale di protezione nella parte più bassa dell'isolotto. Parti rilevanti
durante la visita: le due torri, denominate Normandia e Maestra, i resti
della Chiesa di S. Salvatore, una sala gotica coperta a volte, una loggia
ogivale del '300, trasformata nell'800 in cappella, la già ricordata sala delle
colonne, i resti di un loggiato quattrocentesco, le celle dei monaci, il
cosiddetto carcere della regina Giovanna ed il grande terrazzo panoramico con i
cannoni spagnoli rivolti verso la città. Circa l'origine del nome,
probabilmente dovuto alla forma della costruzione, una leggenda medioevale lo fa
risalire all'uovo che Virgilio avrebbe nascosto all'interno di una gabbia nei
sotterranei del castello,il cui destino, unicamente a quello dell'intera città
di Napoli sarebbe legato al destino dell'uovo. Le cronache riportano che, al
tempo della regina Giovanna I, il castello subì ingenti danni a causa del
crollo dell'arcone che unisce i due scogli sul quale esso è costruito e la
regina fu costretta a dichiarare solennemente di aver provveduto a sostituire
l'uovo per evitare che in città si diffondesse il panico per timore di nuove e
più gravi sciagure.
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